Su segnalazione dell’enologo Luca Biffi che mi ha scritto questa mattina parlo volentieri di un’iniziativa di marketing solidale che lo coinvolge insieme ad altri enologi – tutti appartenenti al gruppo Fuori di Sesta e legati da un’amicizia nata sui banchi di scuola, a Cividale del Friuli, e dalla passione comune per questo progetto molto importante.
Si tratta di Diamo un taglio alla sete un progetto che mi ha colpito parecchio perché è evidente che nasce da una passione vera – e quindi tacciano ora e per sempre gli scettici del marketing che comunque, e per fortuna, si guardano dal passare da queste parti! – e precisamente nasce con l’intento di creare pozzi in Kenya seguendo l’attività portata avanti dal missionario friulano Fratel Dario Laurencig. Per fare questo, gli enologi appartenenti al gruppo ogni anno, dal 2006, presentano un vino ottenuto da un assemblaggio, da un taglio, il cui ricavato viene devoluto in beneficenza.
Il vino cambia ogni anno, ma resta fisso un aspetto notevole: ogni euro ricavato dalla distribuzione del vino è destinato interamente alla Missione di Fratel Dario, “questo grazie al sostegno di tanti amici che, oltre a donare il loro tempo, forniscono le bottiglie, le etichette, le scatole, i tappi e tutto quanto serve a poter confezionare un ottimo prodotto”.
I risultati non sono tardati: dal 2006 a oggi hanno raccolto quasi 50.000 euro contribuendo a costruire 5 pozzi per l’acqua (alcuni ancora da terminare) per altrettanti villaggi nella regione del Turkana in Kenia.
Un vino che nasce da un taglio, dunque, ma che al tempo stesso è un vino buono in purezza.