Proprio ieri ho inviato dei comunicati stampa per un progetto che sto promuovendo. Oltre alle pubblicazioni offline, visto il tipo di progetto, ho puntato alle pubblicazioni online, prevaletemente portali diretti ai manager e alle aziende. Uno di questi portali mi ha risposto offrendomi un servizio commerciale per promuovere il mio prodotto.
Innanzitutto il messaggio, pur essendo in risposta alla mia email (firmata) con il comunicato stampa, iniziava con un generico e alquanto fastidioso “Spettabile Azienda”.
In secondo luogo promuoveva un servizio di inserzione della mia pubblicità in una newsletter che andava a oltre 30.000 iscritti, specificando che non si trattava di spamming. Ora, il bello è questo: subito dopo mi si diceva che, per farmi vedere il servizio, avevano preso la libertà di iscrivermi automaticamente alla loro newsletter:
QUESTO E’ SPAMMING!
Se io non ho richiesto di essere iscritta, e mi iscrivi comunque, allora mi stai mandando della posta indesiderata, anche se secondo te, in buona fede (???), si tratta di qualcosa che potrebbe essere utile per me. Non solo, ma chi mi dice che gran parte degli indirizzi che hai raccolto non sono stati raccolti così – e peggio ancora che promuovendo il mio prodotto sulla tua newsletter questo non andrà a nuocere la MIA immagine di cliente che compra uno spazio pubblicitario sulla tua newsletter di spamming?
L’alternativa?
In una comunicazione del genere, avendo la possibilità di contare su un portale con migliaia di pagine, mettere online una pagina tipo di newsletter e inserire il link a questa pagina nella propria comunicazione commerciale. In questo modo, il potenziale cliente pubblicitario non si troverà iscritto suo malgrado alla newsletter, ma potrà valutare se la cosa gli interessa con un semplice click. E niente spam.
Foto di Nick Cowie