Sarà che adoro le illustrazioni, ma l’immagine realizzata da Monica Zani per la prossima edizione del Mercato dei Vini di Piacenza che si terrà il 30 novembre e 1° dicembre mi è piaciuta molto, sia per la resa grafica che per il concept: ogni bottiglia illustrata contiene infatti il volto di un vignaiolo, a rappresentare gli oltre 750 vigneron che fanno parte della FIVI, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. «L’obiettivo è quello di comunicare la fatica, la passione, la singolarità e diversità di ognuno di loro e dei loro vini. Volti che diventano etichette, bottiglie che racchiudono le vite di grandi artigiani della vigna e della cantina». Se è vero che dietro ogni bottiglia c’è una persona, allora graficamente questo era di sicuro il modo migliore per evidenziarlo.
Spesso, anche parlando di enoturismo, ricordo che l’appassionato di vino, soprattutto quando poi ha conosciuto di persona un vignaiolo, tende ad associare il vino non più alla sua etichetta, ma al volto del vignaiolo e della sua storia. «Prendersi cura della vite e dei suoi grappoli, di territori e paesaggi patrimonio di tutti noi. Significa credere nella terra e nelle proprie capacità di valorizzarla, metterci impegno e farcela nonostante la burocrazia soffocante, la crisi economica: nonostante tutto. Significa lavorare la propria terra, investire in lavoro e risorse. Raccontare dentro una bottiglia una storia, un’identità e offrirla agli altri». Brava quindi Monica Zani e bravo anche chi ha fatto il brief. Ottimo lavoro!
Sempre per quanto riguarda le etichette “con la faccia”, ricordo il caso dell’azienda biodinamica spagnola di Arambarri e del brand Matsu. In quel caso i tre personaggi in etichetta servivano piuttosto a far capire il carattere del vino e il suo invecchiamento.